L'etnografia come risorsa per la tutela dell’infanzia
- Gabriele Carmelo Rosato

- 6 giorni fa
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Il 22 ottobre 2025 sono intervenuto nel seminario “Maltrattamento e abuso all’infanzia: parole, competenze, responsabilità per prevenire e curare” nella prestigiosa cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze. L’evento ha accompagnato la cerimonia di premiazione della III edizione del Premio Baldry-Luberti, e ha rappresentato un momento importante di confronto fra istituzioni, CAV, professioniste e professionisti del mondo della tutela dei minori.
Il mio intervento si è collocato in una posizione particolare del programma: subito dopo la presentazione della Terza Indagine Nazionale sul maltrattamento di bambini e adolescenti in Italia, e prima di una serie di contributi esperienziali dal campo. Proprio per questo ho voluto proporre una riflessione "ponte": in che modo la ricerca qualitativa, e in particolare quella etnografica, può offrire profondità e voce ai dati statistici? Come può orientare le future indagini quantitative?
Ascoltare e interpretare il trauma: l’etnografia come metodo e come strumento
L’etnografia è un metodo di ricerca che parte dall’ascolto e dall’osservazione partecipante. È un modo di entrare in relazione con l’altro non solo per raccogliere informazioni, ma per comprendere i significati, i contesti, le storie: dal punto di vista dei partecipanti. Nel mio intervento ho analizzato le motivazioni che mi hanno spinto a esplorare il trauma e l’abuso da una prospettiva antropologica, le sfide etiche e metodologiche, e il modo in cui questa ricerca possa essere utile a chi lavora nella protezione dei minori.

Ci sono dimensioni del trauma che sono culturali: e se sono culturali, allora possono essere comprese e affrontate anche con strumenti culturali. L’etnografia può diventare uno strumento di prevenzione, di formazione, e persino una forma di riabilitazione.
La ricerca antropologica può diventare una risorsa: non solo per “studiare il fenomeno”, ma per informare il nostro modo di esserci e di progettare interventi.
Le slide si possono scaricare qui:


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