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Spazi sicuri per survivor di abusi infantili con disabilità

  • Immagine del redattore: Gabriele Carmelo Rosato
    Gabriele Carmelo Rosato
  • 25 giu 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Recentemente ho partecipato all’International Safeguarding Conference, che ogni anno raduna coloro che operano nella protezione dei minori e per il contrasto degli abusi.

Il mio intervento ha analizzato l’esperienza dello spazio domestico per le persone sopravvissute ad abusi infantili che convivono anche con disabilità.



Un approccio etnografico combinato

Utilizzando interviste in profondità e pratiche di etnografia visiva, è possibile ottenere una comprensione più ampia e intersezionale di come le disabilità plasmino le percezioni e le interazioni dei survivor con le loro abitazioni. Attraverso tour guidati, foto e "mappe verbali”, sto ottenendo informazioni su come queste persone facciano esperienza dei loro spazi domestici fisici e digitali.


Il ruolo dello spazio nell'elaborazione del trauma e nel processo di cura

Il lavoro sul campo in corso evidenzia il duplice impatto del trauma e della disabilità sul senso di sicurezza, appartenenza e identità provato dalle persone sopravvissute agli abusi infantili. Alcune soluzioni di spazio, certi elementi sensoriali e gli aspetti legati alla privacy possono scatenare ricordi traumatici oppure favorire un senso di sicurezza e di riabilitazione.


Etnografia visuale: Una lente concreta

L'etnografia visuale assume un ruolo cruciale in questa ricerca, offrendo una prospettiva concreta per comprendere le percezioni altrui e le interazioni con lo spazio. Questo metodo fornisce anche una dimensione vivida dei dati, rendendo più accessibili e comprensibili al pubblico le esperienze di convivenza con il trauma e le disabilità.


Il ruolo dei sistemi di supporto alla persona

La mia ricerca esamina anche il ruolo dei sistemi di supporto, come la famiglia, i caregiver e le organizzazioni di tutela, nel modellare le esperienze ambientali dei survivor con disabilità. Esiste un delicato equilibrio tra il bisogno di assistenza e il desiderio di autonomia. Comprendere questa situazione è fondamentale per creare ambienti abitativi sicuri e motivanti, che rispettino il bisogno di indipendenza dei survivor e forniscano al contempo il supporto necessario.


Verso pratiche educative orientate al trauma

In definitiva, questo approccio olistico offre un'interpretazione consapevole e culturalmente sensibile della tutela e mira a promuovere pratiche educative "informate sui traumi” (trauma-informed). Questa ricerca sottolinea l'importanza di creare ambienti non solo fisicamente accessibili, ma anche emotivamente favorevoli e validanti.

 
 
 

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