Un approccio trauma-informed per l'infanzia nei conflitti armati
- Gabriele Carmelo Rosato

- 3 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 9 giu
Sono onorato di partecipare come relatore alla prossima Conference Week on Children in Armed Conflict, organizzata dalla Rete Universitaria UNETCHAC e dall’Università Niccolò Cusano di Roma. L’evento riunisce ricercatori/trici e operatori/trici del settore per affrontare una delle più urgenti sfide etiche e umanitarie del nostro tempo: la protezione dell’infanzia colpita dalle guerre.
UNETCHAC, nata nel 2020, è la prima rete accademica internazionale dedicata a rafforzare il ruolo dell’università nella tutela dei bambini e delle bambine coinvolti/e direttamente o indirettamente nei conflitti armati. In un mondo sempre più segnato dalla violenza e dallo sfollamento, ripensare come proteggere le persone più vulnerabili è cruciale.

Il mio intervento
🗓 9 giugno 2025
📍 Università Niccolò Cusano, Roma
🎙 Titolo: From Haunted Places to Safe Spaces: A Trauma-Informed Approach to Support Children in Armed Conflict
Il trauma "abita" anche gli spazi
Il trauma non si consuma solo nella mente di chi lo esperisce: si insinua nei luoghi abitati da tali persone. Per i bambini che vivono in scenari di guerra, una scuola, una casa o persino una strada familiare possono trasformarsi in luoghi "infestati”: spazi spaventosi e improvvisamente muti, provocando frattura emotiva.
Non si tratta solo di ambienti "danneggiati", ma di spazi profondamente alterati sul piano emotivo e culturale, che condizionano il modo in cui il bambino si sente, apprende, si relaziona e "sopravvive".

Dallo spazio della sopravvivenza allo spazio della "guarigione"
Nel mio seminario esplorerò, attraverso un approccio che integra l'antropologia e le pratiche cosiddette "informate sul trauma", come sia possibile trasformare gli ambienti feriti dai conflitti in spazi più sicuri e capaci di sostenere la ripresa.

Alcuni dei temi saranno:
In che modo il trauma modifica la percezione dello spazio nei bambini
In che modo i “luoghi infestati” possono essere reinterpretati e "sanati"
Perché è fondamentale coinvolgere i bambini nella trasformazione degli ambienti
Attraverso esempi concreti e pratiche sul campo, proporrò un modello che mette al centro la sicurezza sul piano culturale, la dignità e la resilienza collettiva. Perché prosperare non significa solo allontanare lo spettro del conflitto, ma essere coinvolti nella creazione di luoghi dove ritrovare fiducia, sicurezza e opportunità.
Perché è importante
Il mio intervento si inserisce in un dialogo più ampio e urgente: come possiamo aiutare i bambini non solo a sopravvivere alla guerra, ma anche a prosperare dopo di essa?
Il mio contributo prova a offrire una porzione di questa risposta: un invito a guardare oltre il trauma, verso le possibilità di ricostruzione.
Le slides sono disponibili qui 👇🏽


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