Una prospettiva antropologica sugli uomini sopravvissuti ad abusi in età infantile
- Gabriele Carmelo Rosato
- 21 nov 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 12 dic 2024
In sociologia e antropologia non è possibile fare un'analisi socioculturale efficace e scientifica prescindendo dal dato di genere, e questo è valido anche nello studio degli abusi in età infantile, che continua a essere un fenomeno silenziato proprio perché sull'argomento insiste un profondo tabù. E questo è il presupposto su cui ho basato il mio intervento durante il convegno “Un altro genere di posizione: il ruolo degli uomini nel contrasto alla violenza su donne e bambini”, organizzato dal Centro Antiviolenza Artemisia di Firenze, del 22 novembre 2024. Inserito all’interno del cartellone di Eredità delle Donne 2024, questo evento ha rappresentato per me non solo un'importante occasione per diffondere la mia ricerca sul campo, ma un viaggio personale di discernimento verso la comprensione collettiva sul contrasto degli abusi.
Con il mio intervento ho presentato sinteticamente le conseguenze a lungo termine che gli abusi sessuali subiti durante l’infanzia producono sugli uomini, una volta adulti. Questo tema è stato osservato da una prospettiva antropologica, per comprendere le complessità culturale del fenomeno.
Un silenzio assordante
Gli abusi sessuali su minori sono una realtà devastante che colpisce indiscriminatamente, ma le esperienze dei sopravvissuti maschi rimangono spesso nascoste nell’ombra. Stereotipi di genere e stigmi sociali costruiscono muri di silenzio, alimentati non solo dalla società, ma talvolta dagli stessi uomini, intrappolati in aspettative di forza e invulnerabilità.

La prospettiva antropologica
Nel mio percorso di antropologo, cerco di comprendere le complessità culturali che circondano questo fenomeno. Durante la mia ricerca etnografica, ho esplorato come il trauma dell’abuso sessuale infantile influenzi il concetto di “casa” e di sicurezza. Per molti, la casa non è più un luogo di rifugio, ma un dedalo di ricordi dolorosi. Questo sentimento è ulteriormente complicato da fattori come il background migratorio, l’appartenenza a comunità razzializzate, l’orientamento sessuale e la convivenza con forme di disabilità.
Ogni survivor che è messo nelle condizioni di parlare rompe una catena di silenzio che può salvare vite. Ogni persona che ascolta con empatia diventa parte del cambiamento.

Perché è importante
Il convegno organizzato da Artemisia è un ponte di collaborazione attiva fra uomini e donne impegnat* nel contrasto alla violenza di genere. L’associazione, da 30 anni, sostiene le vittime e sensibilizza la popolazione, collaborando con istituzioni, forze dell’ordine e scuole. Essere parte di questa iniziativa significa contribuire a una comunità più consapevole e impegnata.
Le slide della presentazione possono essere scaricate qui 👇🏽
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