Il tabù degli abusi sessuali sui minori: intervista
- Gabriele Carmelo Rosato
- 9 ott 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 1 dic 2024
Siamo ancora molto reticenti a parlare di abusi sull’infanzia. Le parole si fanno pesanti, a volte sembra che manchi il fiato. Eppure, qualcosa sta cambiando, sia a livello personale che globale.
Da anni studio il fenomeno degli abusi infantili da una prospettiva antropologica e sono attivamente impegnato nella divulgazione, ma parlare di questo argomento, e riascoltare la mia stessa voce, è un processo che continua a scuotermi profondamente. Ogni volta che affronto il tema, sento un terremoto interiore, uno smottamento emotivo che riporta in superficie memorie e riflessioni difficili da gestire.

Recentemente, le giornaliste Alessandra Del Zotto e Chiara Nardinocchi hanno realizzato un reportage unico nel suo genere, intitolato “Se il pedofilo è in famiglia: il tabù degli abusi sessuali sui minori”, in cui affrontano con estrema professionalità ed empatia un tema che, troppo spesso, viene ignorato o trattato con superficialità.
Alessandra e Chiara mi hanno offerto un’opportunità importante: poter parlare della mia esperienza di sopravvissuto al trauma degli abusi subiti in età infantile. Parlare di fronte a una telecamera non è mai facile, soprattutto quando si tratta di un tema così personale e doloroso. Eppure, ho capito quanto sia essenziale. È scomodo, certo, ma essenziale. La tentazione di invalidare la propria testimonianza è sempre dietro l’angolo: “Quanto può contare la mia esperienza di fronte all’enormità di quello che accade intorno a me?” mi chiedo spesso. Ma conta. Eccome se conta. E conta anche la tua testimonianza, di te che stai leggendo ora.
Condividere le nostre storie non solo rompe il silenzio che avvolge il trauma, ma può anche aiutare chi è ancora bloccato nella paura di parlare, a trovare la propria voce. Parlare è già un atto di resistenza, un passo verso la convivenza col trauma: non solo personale ma collettiva.
Per chi volesse approfondire, il reportage completo è disponibile su Repubblica.it, e la mia intervista è visionabile qui.
Ogni voce conta.

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